Ri-cominciare significa prendere strade nuove, la pandemia può di fatto essere una opportunità su tanti fronti, incluso un cambio di “metodo”, come ho scritto nella lettera di inizio anno pastorale “c’è bisogno di assumere la catechesi nelle famiglie. Come già ricordavo nella lettera di inizio anno pastorale, essa è il luogo della presenza di Dio che si mostra nella vita quotidiana attraverso l’amore sponsale e i figli. «Per i genitori cristiani – infatti – la missione educativa radicata nella loro partecipazione all’opera creatrice di Dio, ha una nuova e specifica sorgente nel sacramento del Matrimonio, che li consacra all’educazione propriamente cristiana dei figli» (Familiaris consortio 38).
I genitori credenti, con il loro quotidiano esempio di vita, hanno la capacità più coinvolgente di trasmettere ai propri figli la bellezza della fede cristiana. “Affinchè le famiglie possano essere sempre più soggetti attivi della pastorale familiare, si richiede uno sforzo evangelizzatore e catechistico indirizzato all’interno della famiglia, che l’orienti in questa direzione” (Amoris Laetitia 200).
Pertanto la preghiera familiare e l’ascolto della Parola in casa faranno da pilastri in questo anno pastorale, così che il servizio dei catechisti servirà solo a sostenere e forse non più “sostituire” il mandato missionario degli sposi e dei genitori. Non sarà più possibile delegare l’educazione cristiana agli “specialisti della fede”, ma la Chiesa e quindi la nostra parrocchia è chiamata a collaborare con delle azioni precise affinché gli stessi genitori possano adempiere la loro missione educativa, diventando anzitutto i primi catechisti per i propri figli. (cf. Direttorio per la catechesi 124). Non ci spaventiamo, l’annuncio del Vangelo può essere anche sussurrato, San Pietro direbbe infatti che consiste nel “dare ragione” agli altri della propria speranza; per questo la ripetizione letterale dell’annuncio di per sé non ha efficacia, e può cadere nel vuoto, se le persone a cui viene indirizzato non hanno occasione di incontrare e pregustare in qualche modo la tenerezza di Dio verso di loro, e la sua misericordia che guarisce (cf. Papa Francesco, Senza di Lui non possiamo nulla).
Aiutarvi nel dare centralità alla domenica e all’accompagnamento di ciascuno dei passaggi di vita saranno invece gli obiettivi dei nostri operatori, che anche se forse “disorientati” dal repentino cambio di rotta pastorale, sapranno trovare in Cristo e nella Chiesa madre la luce per il servizio da svolgere, anche grazie ad un attento e continuo sostegno del nostro Vescovo e ai percorsi formativi che la Diocesi e la parrocchia offriranno. La nuova edizione del Messale Romano, ci permetta anche di ritrovare freschezza in quella preghiera costante che la comunità eleva a Dio e di domenica in domenica offre per il bene di tutti i fratelli.”
Di certo sono tante le difficoltà, ma molte sono anche le opportunità. Tra le tante avremmo l’occasione di far sedere genitori e figli a parlare di Dio e del senso della vita alla luce del Vangelo, riscoprendo quel compito che ci si assume nel battesimo dei figli della educazione cristiana.
In tre punti potremmo pensare di cominciare così:
- Preghiera domestica, preghiera familiare, ascolto della Parola in casa e centralità alla domenica con l’Eucarestia.
Riscoprire la bellezza di pregare in famiglia può essere un balsamo di grazia a sostegno della casa e luce che illumina come lampada il cammino dei membri che la costituiscono. Il confronto con la Parola di Dio è il primo e più importante passo da vivere in questo tempo: muniamoci di Bibbia e accogliamo i suggerimenti della comunità. Particolarmente nei tempi forti, Avvento, Natale, Quaresima e Pasqua, saremo aiutati da un piccolo opuscolo che sarà distribuito a tutte le famiglie; ognuno però si senta libero di scegliere il modo e il momento che preferisce, purché si riesca ogni settimana a pregare almeno 10 minuti insieme in famiglia.
Suggeriamo di avere la Bibbia in casa, creare un angolino in vista, magari in salotto, disporla su un piccolo leggìo se c’è o adagiata su un cuscino, e mettere accanto una candela da accendere solo nei momenti di preghiera.
La centralità della Domenica e la partecipazione alla Santa Messa, sia dal vivo in chiesa, sia in streaming o in Tv se fosse l’unico modo possibile, rimanga il fulcro della vita domestica per tenere viva l’intimità con Dio.
- Catechesi domestica, i genitori, aiutati e indirizzati dai catechisti e dal parroco, potranno fare le catechesi direttamente a casa.
Come ampiamente detto nella premessa, i genitori si sentano chiamati a fare la catechesi ai propri figli.
- a) Ritagliarsi un momento settimanale in cui i genitori possibilmente insieme (o alternandosi) possano sedersi intorno a un tavolo o seduti sul divano e mettersi all’opera.
- b) Ogni mese (circa) faremo una videochiamata con i genitori del gruppo come piccolo “corso”, per illustrare brevemente i temi fondamentali del cammino previsto.
- c) Seguire lo schema preparato settimanalmente dai catechisti e diviso in fasi.
- d) La condivisione con i catechisti all’ultimo punto dello schema, sostituisce la catechesi parrocchiale. Sarà importante comunque per l’accompagnamento di ciascuno dei passaggi di vita, inteso anche come sforzo di condivisione (in presenza e\o in streaming a piccoli gruppi), risulta difficile pensare ad una catechesi per i bambini a distanza.
Suggeriamo di poter tenere la vostra catechesi domestica tra il lunedì e il mercoledì, lasciando disponibili (in base ai singoli gruppi) i giorni dal giovedì al sabato per l’incontro online dei bimbi con i catechisti per la condivisione-approfondimento di quanto già vissuto in famiglia.
- Segni di luce, per farci “esperti di umanità” e “attenti custodi dei fratelli” e dare risposta alla necessità di ciascuno di prendersi cura dei legami. Il coinvolgimento esperienziale della fede proveremo quindi a viverlo sia nei laboratori suggeriti settimanalmente, sia in queste e altre piccole opere di carità e di servizio.
Suggeriamo comunque di trovare formule casalinghe di carità e vicine alle vostre esigenze, che possano permettere ai bambini di fare esperienze concrete di aiuto e di servizio, che li aiutino a mantenere unità interiore ed esteriore nei valori ideali e lo stile di vita.
Dopo un lungo percorso di confronto tra noi, ci attendiamo già dal cammino che ci attende delle asperità, ma siamo ancora più certi che le tante opportunità di bene potranno ricompensare la famiglia nella concordia e nella pace.
Don Daniele e i catechisti