Carissima comunità di San Pietro Apostolo,
ero seminarista quando insieme a don Antonio Blundo nel 2005 ripensavamo di poter ampliare i locali parrocchiali nel terreno adiacente la Chiesa, portando avanti un progetto già iniziato dal compianto don Carminio Lo Surdo. A quattro anni del mio ministero pastorale in questa nostra parrocchia, abbiamo la possibilità di vedere più da vicino questo traguardo.
Lo scorso anno abbiamo indagato sia sulla fattibilità dell’ampliamento dei locali parrocchiali e sia sulla reale necessità per la comunità di nuovi spazi. Grazie alla dedizione di tutti e allo studio di abili professionisti, abbiamo potuto realizzare un’idea progettuale che ne testimonia concretezza e utilità, che sempre di più prende valenza di un impegno di tutti per il bene di tutti, per vivere la famiglia, per stare in comunione e dove anche un salone o dei luoghi maggiormente idonei al mondo giovanile come a quello degli adulti, sapranno valorizzare il tempo e lo spazio interiore.
Poco più di un mese fa siamo riusciti a completare l’acquisto di tutte le quote di proprietà ancora mancanti e ci siamo da subito rimessi a valutare le ipotesi procedurali.
Vari sono stati i colloqui avuti in questo tempo: con il Vescovo innanzitutto e gli uffici di Curia preposti, con l’Ufficio tecnico comunale, con i Consigli parrocchiali di partecipazione per gli Affari Economici e Pastorale, con la comunità nei vari incontri personali, con diversi tecnici esperti nel settore dell’edilizia e delle finanze della parrocchia e non solo, che mi hanno fatto prendere la la consapevolezza e la decisione e che la comunità di San Pietro Apostolo prosegua nella progettazione di un nuovo edificio per il ministero pastorale.
Questi nuovi spazi siano per la “famiglia parrocchiale” luogo di ritrovo, di incontro, di crescita per la vita di giovani e adulti, di bambini e anziani, segno di speranza per la rinascita post-Covid in questo anno che il Papa dedica proprio alle famiglie.
Obiettivo di questa fase temporale sarà quindi anche individuare il progetto esecutivo con le caratteristiche tecniche e pastorali più adatte alle nostre esigenze del presente e del futuro, affinché possiamo anche accedere al finanziamento della Conferenza Episcopale Italiana nel rispetto dei parametri necessari e con la compartecipazione economica della comunità.
Vorrei che raggiungessimo questo obiettivo aiutandoci anche con un concorso letterario, artistico e tecnico che permetta a tutta la comunità di essere coinvolta nell’esprimere i propri ideali e perché no i propri ricordi. Il concorso è denominato “Regalaci un’idea”, ed è rivolto in maniera differenziata ai bambini, ai giovani, alle famiglie e agli anziani e ai tecnici del settore edilizio. Abbiamo in possesso già molti suggerimenti, ma per favorire anche l’individuazione del progetto qualitativamente migliore e i progettisti più indicati a realizzare la costruzione, abbiamo bisogno di ciascun membro della parrocchia. «Questo concorso – ci scrive il Vescovo Sergio – è una bella opportunità pastorale e per creare e vivere con entusiasmo questo tempo nel quale ne sentiamo l’urgenza di condividere e di stare insieme».
Il concorso è su quattro livelli, differenziando il grado di specificità e le competenze richieste, così come gli obiettivi relativi. Il tutto sarà chiarito nei vari disciplinari con il seguente ordine:
Concorso letterario, artistico e tecnico “Regalaci un’idea”:
- Livello letterario, tecnico e artistico per i bambini e ragazzi della parrocchia (ALLEGATO A);
- Livello letterario, tecnico e artistico per le famiglie, gli anziani e i singoli fedeli (ALLEGATO B);
- Livello letterario, tecnico e artistico per Istituti Scolastici di secondo grado (ALLEGATO C);
- Livello tecnico professionale (ALLEGATO D).
Nello spirito di Comunità da cui è animato questo concorso si capisce il perché non saranno giudicati i lavori provenienti dai bambini e dalle famiglie, come per i singoli fedeli. Tutte le opere raccolte saranno poi presentate alla comunità in una mostra ad esse dedicata.
Moduli di iscrizione al concorso:
In seguito al concorso avremo la possibilità, previo il benestare e la collaborazione della Diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia, di portare avanti il progetto di ampliamento dei locali del ministero pastorale. Il tutto verrà scandito in varie fasi temporali che potrebbero più o meno essere:
Fase 0 – Indagine parrocchiale e realizzazione di una idea progettuale che testimonia la possibilità e la necessità di questa opera.
Fase 1 – Concorso letterario, artistico e tecnico “Regalaci un’idea” su quattro livelli di competenza;
Fase 2 – Scelta del progetto e dei tecnici in sinergia con la Diocesi di Ariano Irpino – Lacedonia;
Fase 3 – Presentazione del bando alla CEI e verifica dei requisiti necessari;
Fase 4 – Raccolta fondi per la parte spettante alla comunità;
Fase 5 – Solo in caso di approvazione, Esecuzione dell’Opera, ipotesi di inizio lavori anno 2024/2025.
Ricordiamoci cari fratelli e sorelle, che quest’opera nascerà anzitutto dalla nostra preghiera, perché
«Se il Signore non costruisce la casa,
invano si affaticano i costruttori.
Se il Signore non vigila sulla città,
invano veglia la sentinella». (Salmo 126,1)
Il Papa nei giorni scorsi ci ha ricordato che dobbiamo passare dall’IO al NOI. Dunque è insieme che potremo far si che la nuova ala dei locali pastorali sia “Casa della gioia e della comunione?”
La Vergine Maria, Madre di Dio e Madre nostra custodisca i passi della nostra comunità e ci dia pace.
Con affetto paterno, Don Daniele Palumbo, vostro parroco.
Ariano Irpino, 27 Gennaio 2021, Giornata della Memoria