Abbiamo presentato nella solennità di Maria Immacolata, anno 2021, il progetto di riqualificazione storico-artistoco della antica Chiesa di San Pietro ad Ariano Irpino. Un progetto che ha più il sapore di una “visione” che di veri e propri lavori da compiersi, un regalo alla comunità: tante volte e con tante persone in questi 16 anni che ci conosciamo abbiamo parlato di come rendere più bella la nostra chiesa.
Ho capito nel tempo, che era semplicemente ridandole la sua semplicità che l’avremmo resa una bellissima chiesa, casa di preghiera.
Un luogo dove l’arte e la spiritualità trovassero un nuovo connubio.
Ripartiamo dalla storia perché è li che dobbiamo tornare. In questi giorni ho spulciato tra vari documenti ed è stato bellissimo rileggere pagine che 100 anni fa venivano scritte qui, come in quella lapide e in quello che è il simbolo della nostra parrocchia, lo stemma papale, che ci unisce spiritualmente alla Chiesa di Roma.
La vostra numerosa presenza è segno di quanto anche a voi sta a cuore la nostra chiesa, ed oggi, dicevo vorrei mostrarvi ciò che io e tanti altri portiamo nel cuore.
Diversi mesi, se non anni, per giungere a questa soluzione, che certo potrà ancora subire delle piccole rivisitazioni anche dalla soprintendenza, ma grazie al nostro Vescovo, come 100 anni fa, torniamo a prenderci cura di questa casa.
Il 12 Settembre 1924 venne riconsacrata… chissà una festa!
Oggi mi sento di ringraziare di cuore i membri dei consigli per gli affari economici vecchio e nuovo che hanno supportato l’iniziativa e con me hanno visto oltre l’oggi. Non sappiamo quando, quanto e come faremo il tutto ma sappiamo cosa vogliamo.
Un grazie speciale, allo stimatissimo Arch. Antonio Spagnuolo, che ha avuto e avrà ancora la pazienza di ascoltarmi per ascoltare la comunità, ed estrapolare dalle nostre idee, dalle nostre necessità, quello che mi permetto di chiamare un “capolavoro di arte sacra”. Non è un semplice progetto, ma il frutto di un genio creativo, che interpreta la comunità del passato e quella del futuro.
Grazie cordialmente al Sindaco, in quei lavori del 1924 era stato proprio nonno Oreste sindaco a intervenire per risolvere problemi strutturali, voglia il buon Dio che anche i nipoti continuino la sua opera.
Dobbiamo investire su questa chiesa, è uno dei patrimoni storici più importanti della nostra città, lasciamola parlare.
Sono grato ancora a chi stasera nuovamente mi accompagna, come Tonino Alterio, e il giovanissimo Matteo Monaco a cui facciamo i nostri auguri per i suoi studi.
Il grazie più grande alla mia bella comunità, da 16 anni ci conosciamo, da 5 mi onoro di servirvi umilmente, e oggi voglio lasciarvi un regalo, “quasi un testamento spirituale”, perché sempre possiamo andare incontro a Cristo che viene a salvarci.
È questa la chiave di tutto il progetto, la centralità di Cristo nella nostra vita. Un augurio che passa per l’arte e l’architettura.
Nei prossimi giorni verranno indicate le modalità di partecipazione, che ci impegnano alcune nell’immediato, altre nei prossimi anni, nel rispetto dei permessi della Soprintendenza. Sarà inoltre esposto in Chiesa il progetto e datane visibilità a tutti.
Siamo chiesa popolo di Dio, chiamati per nome, a vivere in unità.
Un grazie ancora a tutti gli intervenuti, al supporto di don Luigi de Paola, direttore diocesano dell’Ufficio Beni Culturali, e ai volontari del servizio accoglienza.
E’ possibile rivedere tutta la presentazione al seguente link: https://fb.watch/9MZ9s6ZqcY/