In questo periodo di quaresima ci dedichiamo a delle attività che ci possano far riscoprire le opere di carità. La prima che presentiamo è la missione nelle Filippine delle suore Oblate di San Francesco Saverio. Questo primo lavoro presenta una raccolta di foto che mostrano momenti della vita nelle Filippine, in cui sono presenti le suore oblate di San Francesco Saverio, dove da diversi anni svolgono la loro missione, occupandosi dei più poveri. Questa congregazione è nata ad Ariano Irpino e la nostra parrocchia contribuisce a sostenere per aiutare i più bisognosi. Le suore hanno realizzato una piccola comunità per svolgere l’ apostolato di carità tra i poveri. Esse sono impegnate attivamente svolgendo il proprio servizio con umiltà. Collaborano con le parrocchie occupandosi dell’ istruzione catechistica sia di bambini che di adulti, del coro e aiutano i sacerdoti. Si dedicano all’ assistenza di bambini diversamente abili attraverso attività ricreative, lezioni di musica e dandogli istruzione. Esse sono impegnate nell’insegnamento scolastico, ponendo attenzione ai bambini poveri, concedendo ai più meritevoli borse di studio e fornendo anche materiale scolastico. Le suore accolgono le ragazze che intendono condurre una vita religiosa e prendere i voti occupandosi della loro formazione cristiana. Esse sostengono anche i carcerati facendogli fare lavoretti manuali riciclando la plastica e realizzando oggetti da vendere per sostenere le proprie famiglie , ma soprattutto per ridare loro dignità in seguito agli sbagli commessi, il più delle volte proprio perché costretti dal bisogno. Allo stesso modo aiutano le donne che si dedicano al ricamo dei tessuti e con la vendita degli stessi possono fornire alle famiglie il necessario per vivere. Sempre pronte a servire gli ultimi, in alcune foto si vedono le suore che procedono alla distribuzione in strada del cibo ai poveri. In delle altre foto si vedono i bambini a cui sono state comprate delle scarpe nuove e a cui vengono distribuiti abiti.
“ E’ la carità, specialmente verso i più deboli, la migliore opportunità che abbiamo per continuare a lavorare in favore di una cultura dell’incontro”. (Papa Francesco)