Continua la formazione di tutti i Catechisti della nostra parrocchia, in questo tempo difficile e delicato, che ci auguriamo stia piano piano andando verso la fine. Nonostante la Paura che tutti viviamo, c’è la voglia fortissima in noi di Ricreare una vita parrocchiale, una vita di fede, e quelle dinamiche relazionali che tanto ci mancano.
Ragion per cui stasera abbiamo approfondito, con l’aiuto di una esperta Psicologa, l’aspetto delle Scienze Umane, al fine di comprendere le cause e il significato dei comportamenti delle varie fasce di età.
La domanda che ci è stata posta è stata: Come ci rapportiamo nella Catechesi?
La Catechesi non è soltanto sapere dogmi e precetti, ma è soprattutto sapere chi è l’altro, come sta l’altro, cercare di capire cosa sta succedendo nella mente dell’altro, entrare cioè in Empatia.
Devastanti sono stati gli effetti del Covid sui bambini, ragazzi, famiglie; dati statistici ci dicono che 4 su 5 adolescenti hanno sviluppato disturbi di ansia, che 5 su 6 soffrono di disturbi depressivi, ma in generale tutti noi siamo stati investiti da disturbi socio-emotivi, relazionali, fobie sociali. I nostri ragazzi soffrono di una socialità annebbiata, demotivati dalla catechesi a distanza, fatta attraverso lo schermo del PC, perché l’ Annuncio dal vivo trasmette emozioni, sensazioni, ascolto attivo. La fede è un esperienza da vivere, per questo la parrocchia ,e siamo tutti d’accordo su questo, è il luogo dell’ appartenenza, il luogo dove senza dubbio si educa alla fede e al Vangelo, ma soprattutto luogo in cui ci si incontra, ci si ascolta, ci si sente amati e considerati. E allora che cosa si può fare? Come gestiamo la paura del Covid? Il Catechista, in quanto educatore, deve fare prima un lavoro su se stesso, sulle proprie paure e frustrazioni per poi riuscire a dedicare un ora preziosa di Annuncio; non solo, dobbiamo Vigilare sui nostri bambini e ragazzi, avendo occhi, sguardo e cuore aperto.
Tutto questo lavoro ,ci ha spiegato la dottoressa, va fatto in sinergia con le famiglie che hanno il dovere di rispondere alla chiamata di vicinanza del proprio figlio nella comunità in cui è inserito.
Per concludere, Don Daniele, nella Lectio Divina che si è susseguita, ci ha regalato una perla: “per vivere la nostra/vostra missione di catechista dobbiamo portare alla Vita gli uomini, questa è la forza della Chiesa”.