In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro. E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».
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“Amate i vostri nemici”: l’ annuncio di Gesù pone la comunità dei credenti in ascolto del centro del messaggio cristiano, della scoperta del vero volto di Dio e dell’ autentico senso della vita. Amare significa l’ amore pieno, attivo, solidale, preoccupato, che non attende di essere ricambiato per donarsi. L’ amore verso il nemico evidenzia la nota profonda dell’ autentico amore evangelico: la gratuità. Gesù esorta i discepoli con la battuta conclusiva “Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso”. La misericordia è l’ amore ostinato che rimane saldo anche se non corrisposto, addirittura anche se tradito. E’ quando si condividono gli stessi comportamenti del Padre che si dimostra di essere veramente figli di Dio come indicato nella Lectio Divina tenutasi in Cattedrale, sabato 19 febbraio alle ore 19:00, da S. E. Mons. Mario Paciello Vescovo em. di Altamura-Gravina-Acquaviva delle fonti, che ha sottolineato proprio questo, nel ritratto che ha fatto della Vergine Maria (Lc 1, 26 – 38), la sua capacità di offerta, di totale abbandono all’ immensa vita che compenetra ogni cosa, espressa nella parole umane:”Avvenga per me secondo la tua parola“. Come figli di Dio siamo chiamati a seguire l’esempio di Maria che si è totalmente offerta allo Spirito Santo così la Parola è diventata in Maria carne umana e con la Parola in lei si è resa attiva l’essenza di ogni vita e tutti i viventi nell’ attimo dell’ incarnazione sono diventati suoi figli.