Domenica 29 maggio dal Vangelo secondo Luca 24,46-53

 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimonianze. 

Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto». 

Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e senza gloria nel tempio loda Dio. 

 Questa visione di Luca è affascinante: quel giusto crocifisso, rivelatore del volto amico di Dio verso ogni peccatore, è il Signore a cui prostrarsi, che dal cielo continua a spandere i grandi doni messianici del perdono, dello Spirito e del paradiso. 

La sua ascensione è motivo di grande gioia, perché Gesù continua a discendere nel cuore dei suoi attraverso il suo Spirito, che dà avvio al tempo della testimonianza della chiesa. 

Tutto era iniziato nel tempio con l’ annuncio di Zaccaria, tutto si conclude con gli 11 nel tempio che lodano Dio. 

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