Riapertura delle Chiese
Carissimi siamo pronti per riaprire le Chiese? Da lunedì 18 Maggio avremo la possibilità di riaprire le Chiese al culto con la possibilità di partecipare alle Sante Messe. Tante sono le disposizioni ricevute dal Governo e dai Vescovi con le modalità per un protocollo di sicurezza, altre ne adotteremo nella nostra parrocchia, ma ciò che deve essere pronto è innanzitutto, non dimentichiamolo, il nostro cuore. La disponibilità interiore è la prima dimensione dell’essere a cui ora far riferimento. Chiediamoci: ho il desiderio di andare a Messa, ho il desiderio di riconciliarmi con Dio e accogliere l’Eucarestia, ho il desiderio di rivedere i miei fratelli di comunità? Per quali motivazioni? Sono stanco di stare dentro casa o abita in me lo Spirito di Dio che mi fa gridare “Abbà Padre”? Cosa mi frena invece? La paura del contagio, la pigrizia, la difficoltà a ripartire? Queste e molte altre domande potremmo porci, ma è chiaro l’intento di convenire all’esperienza di quei primi discepoli che a porte chiuse, con la paura addosso di essere scovati e uccisi dai romani, si riunivano per spezzare insieme il pane, insieme a tanti tanti altri fratelli martiri che nei secoli e ancora oggi, sanno sempre rimettere avanti la volontà di accogliere Cristo.
Oggi è tempo di essere cristiani per essere umani. Abbiamo tutti vissuto un tempo eccezionale di dolore e di prova, non rimanga vano il sacrificio di chi ha perso la vita, anche dei nostri cari parrocchiani, di chi ha sofferto e lottato in un letto di ospedale o a casa, di chi ha operato mille sforzi come tutto il personale sanitario, o di chi si è mosso per aiutare gli altri in tanti modi, di chi nel silenzio ha teso una mano, e di tanti tanti altri che ci hanno aiutato e ancora lo stanno facendo.
Rimangono nella memoria e nel cuore mio personale di pastore le tante parole accolte, le lacrime, il dolore insieme alla speranza che il Signore ha sempre tenuta accesa in noi. “Vi ho chiamati amici” (Gv 15,15), queste parole di Gesù sempre sono tornate a raccontare di una relazione con Lui che va oltre le disponibilità, le capacità e le visioni umane. Ecco dunque che i valori della fede dovranno sostenerci nel diventare nuovamente umani, sempre lo diceva mio nonno che “tra cristiani bisogna aiutarsi”, oggi ancor più non manchi una mano tesa, fertile scelta che annienta le parole vuote del “parerismo”.
Lo Spirito dunque abiti in noi e accompagnati dalla Vergine Maria, corriamo verso la meta della nostra fede, che è Cristo Signore, che ci attende e che ci incoraggia ad andare avanti anche accogliendo tutte le disposizioni da adottare, segno della premura verso noi stessi e i nostri fratelli. Confidiamo nel Padre. Buon cammino figli amati, Dio vi benedica. Don Daniele