Dopo l’assemblea diocesana di lunedì scorso, nella quale il Vescovo ci ha indicato il percorso da fare in questo anno pastorale, ci mettiamo “in cammino” come i discepoli di Emmaus, facendo nostre le parole di San Colombano abate che nelle Istruzioni dice: «Volesse il cielo che il Signore si degnasse di scuotere anche me, meschino suo servo, dal sonno della mia mediocrità e accendermi talmente della sua divina carità da farmi divampare del suo amore sin sopra le stelle, sicché ardessi dal desiderio di amarlo sempre più, né mai più in me questo fuoco si estinguesse!».
È dalla divina carità che vogliamo partire in questo anno pastorale, ma innanzitutto accogliamo di Gesù nell’evangelo di Luca che scrive «Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro» (Lc 11,41).
Dunque la nostra carità si faccia purificazione dell’anima a partire dalla lettura e la meditazione attenta, continua, quotidiana della Parola di Dio, che parla al nostro cuore e infonde speranza, recita il salmista «Lampada ai miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino» (Sal 119,105). Nel primo anno del tirennio eucaristico che ha a tema il cammino, spegniamo televisori e cellulari e apriamo la Bibbia. Tra le tante notizie, a volte false e disorientanti, che leggiamo o sentiamo in giro, abbiamo bisogno di una consolazione che può venire solo dal Signore e la troveremo nella sua Parola.
Anche il nostro “patrono” dell’Anno San Giuseppe Moscati, ci parla in questo senso, incoraggiandoci a rendere concreta la nostra carità: «Non la scienza, ma la carità ha trasformato il mondo, in alcuni periodi; e solo pochissimi uomini son passati alla storia per la scienza; ma tutti potranno rimanere imperituri, simbolo dell’eternità della vita, in cui la morte non è che una tappa, una metamorfosi per un più alto ascenso, se si dedicheranno al bene».
Riprendendo quindi l’immagine della lucerna della carità, san Colombano chiede «Dégnati, o Cristo, dolcissimo nostro Salvatore, di accendere le nostre lucerne: brillino continuamente nel tuo tempio e siano alimentate sempre da te che sei la luce eterna».
Si concretizzino, illuminati da queste parole profetiche, gesti di luce che come comunità parrocchiale vogliamo accendere in questo anno tutti insieme, bambini, famiglie e adulti, per brillare della luce dell’Amore di Dio in un tempo che può a volte sembrare di oscurità. Sarà portare avanti l’obiettivo di “essere custodi dei nostri fratelli”, così che «non ci siano più “gli altri”, ma solo un “noi”» (FT 35). Questi segni proposti si ispirano tutti al gesto straordinario di San Giuseppe Moscati di tenere davanti al suo studio un cappello al rovescio, con la scritta: “Chi non ha prenda e chi ha metta”.
Ecco i segni di luce:
Sportello Caritas:
Riparte da Mercoledì 14 Ottobre lo Sportello Caritas, per l’ascolto, l’assistenza e l’aiuto. Lo scorso anno aveva solo una valenza di ascolto, quest’anno, invece, sarà aperto anche per le necessità materiali come i beni di prima necessità da donare a chi ne ha bisogno; eviteremo in questo modo anche una distribuzione mensile a cui eravamo abituati. Si eviteranno inutili e pericolosi assembramenti, ma soprattutto daremo un punto di riferimento settimanale in cui accogliere tutte le necessità, anche quelle che a causa del Covid potranno emergere, ma avremo così anche maggiore tempo da dedicare alle persone, per l’ascolto e la gioia di ritrovarsi.
Come sarà attivo lo sportello? Perché non manchi la carità spirituale, in quanto misericordia di Dio, ogni mercoledì al mattino dalle 9.00 alle 12.00 il parroco sarà a completa disposizione nell’ufficio parrocchiale per accogliere le Confessioni o colloqui di qualsiasi genere; al pomeriggio invece dalle 16.00 alle 17.00 gli operatori Caritas saranno allo sportello, sempre nei locali della parrocchia, per quanto già descritto. Sarà, inoltre, disponibile su appuntamento, con dei professionisti del settore, un servizio di sostegno psicologico gratuito (fatto da professionisti), in particolare per supportare il benessere psicologico e la gestione dello stress per situazioni legate in particolare all’epidemia di COVID-19.
Come lo scorso anno continuerà anche la visita domiciliare degli stessi operatori che avrà una doppia valenza: sia quella di incontrare persone o famiglie che abbiano necessità particolari, segnalate dal parroco o dagli operatori stessi, sia quella di incontrare anziani, persone sole o ammalate, unitamente al servizio dei ministri straordinari dell’Eucarestia, perché non manchi a nessuno la prossimità del buon samaritano e il nutrimento spirituale della Parola e della fraternità.
Bacheca solidale:
Partirà a breve anche l’iniziativa della “bacheca solidale”, che consiste in un servizio di raccolta virtuale di beni da voler donare ai poveri o da voler mettere a disposizione di tutti gratuitamente e in maniera anonima, anche per recuperare un piacevole segno di fraternità e di condivisione. Virtuale perché raccoglieremo sì, ma lasciando in deposito a casa dell’offerente il bene in questione fino a richiesta specifica. Troveremo sulla pagina Facebook e sul sito della parrocchia una banca dati/galleria fotografica di tutto il materiale disponibile con opportuno codice di catalogazione. Avremo anche in chiesa una bacheca dove poter leggere tutte le donazioni disponibili.
Per chi desidera offrire quindi, assicurandosi che l’oggetto da donare (abbigliamento, giocheria, cartoleria, ecc.) sia in buono stato se usato o nuovo, invierà tramite messaggio Whatsapp al 3773207356 una foto del capo e una descrizione minima.
Chi ha qualche richiesta da fare o vuole ricevere uno degli oggetti donati presenti in bacheca, lo potrà richiedere contattando la segreteria parrocchiale o direttamente al parroco o rivolgendosi allo sportello Caritas.
Intenzioni di preghiera
Tante volte a Messa abbiamo ascoltato delle preghiere dei fedeli, che seppur cariche di senso, a volte possono essere prive di vicinanza e di realismo. Abbiamo voglia di condividere alla comunità invece le nostre effettive intenzioni di preghiera, perché il gesto più grande di amore è proprio intercedere presso Dio per i nostri fratelli, è già un primo passo verso l’amore e il perdono. Nutriti dalla Parola di Dio, potremo elevare al Signore le nostre suppliche. Sarà collocata in Chiesa una bibbia aperta e qui potremo “prendere la Parola” attraverso piccoli bigliettini che saranno disponibili, a cui attingere sempre, o “dare” e scrivere le nostre intenzioni di preghiera, perché siano accolte dalla comunità nelle varie celebrazioni domenicali o nella preghiera del Santo Rosario quotidiano.
Il cesto Caritas
Tutto l’anno sarà anche collocato il cesto Caritas, è il segno del nostro prendere e dare beni di prima necessità (come scatolame, latte, olio, ecc.), che verranno in parte lasciati sul posto perché chiunque, senza chiedere il permesso a nessuno possa prendere se ne ha bisogno, e ci sarà anche il cappello di San Giuseppe Moscati, dove potremo mettere monete e prenderle quando non ne abbiamo. Nessuno contesterà, nessuno controllerà, è tempo di fidarci degli altri, ma anche di saperci affidare gli uni agli altri.
Tutte le varie iniziative, saranno sempre eseguite nella massima sicurezza sanitaria per evitare contagi e osservando la normativa ministeriale anticovid vigente.
Affidiamo alla Vergine di Fatima questo lavoro di luce e di speranza, chiedendo al buon Dio: «Dégnati di infonderci un amore così grande, quale si conviene a te che sei Dio e quale meriti che ti sia reso, perché il tuo amore pervada tutto il nostro essere interiore e ci faccia completamente tuoi. In questo modo non saremo capaci di amare altra cosa all’infuori di te, che sei eterno, e la nostra carità non potrà essere estinta dalle molte acque di questo cielo, di questa terra e di questo mare, come sta scritto: “Le grandi acque non possono spegnere l’amore” (Ct. 8, 7)».